Quando la diversabilità è speciale normalità

L'I. C. Tattoli De Gasperi partecipa al contest “Non il solito tema”, organizzata dalla CONSULTA DELLE PERSONE IN DIFFICOLTA' di Torino

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“NON IL SOLITO TEMA” 15 aprile 2021

Giovedì 15 aprile 2021 gli alunni e i docenti della Scuola Secondaria di primo grado De Gasperi insieme a molte altre scuole d’Italia, hanno partecipato alla diretta streaming dedicata al contest “Non il solito tema”, organizzata dalla CONSULTA DELLE PERSONE IN DIFFICOLTA’ di Torino, un momento di sensibilizzazione ai temi dell’inclusione sociale. La nostra scuola ha partecipato attivamente, ponendo le domande ai testimonial dell’evento, ossia ad atleti con disabilità che hanno fatto breccia nei nostri cuori raccontando le loro storie.

Durante la diretta sono intervenuti moltissimi rappresentanti di vari progetti come Yuri (membro di Opes: Organizzazione per l’educazione allo sport), Petru (membro dell’applicazione We Glad: Mappiamo tuttil’accessibilità delle nostre città), Silvia (membro di 1Caffè Onlus: Il valore del dono). Durante la mattinata ci sono stati diversi collegamenti con le scuole di tutta Italia, che hanno presentato 10 temi sull’Inclusione che sono stati votati da noi ragazzi al termine dell’evento. Ospiti per eccellenza di questa magnifica giornata sono stati quattro atleti, affetti da disabilità, che hanno risposto alle domande dei ragazzi.

Il primo ospite della giornata è stato Arturo Mariani, un ragazzo, come si definisce lui stesso, “in gamba con una sola gamba”. È stato per sette anni calciatore della nazionale italiana amputati, giocando con una sola gamba e due stampelle. Arturo aveva tanti sogni, come ad esempio quello di giocare a calcio e pensava che, a causa della sua disabilità, quei sogni sarebbero rimasti irrealizzati. Da bambino, il suo modello di calciatore era Francesco Totti. Ha raccontato anche come ha vissuto la sua disabilità, dicendo che fino ai 18 anni portava una protesi che lo teneva in gabbia, “una gabbia mentale”, però, ha tenuto a specificare. Poi ha trasformato la sua difficoltà in una possibilità, la possibilità di seguire le proprie passioni. Facendo ciò, ha iniziato a praticare il calcio per amputati, che lui ritiene più spettacolare del calcio tradizionale. È fiducioso nell’approdo di questo sport in televisione, ma, fino a quel momento, ha invitato tutti a seguirlo sui suoi social oppure sul canale youtube della nazionale.

La seconda ospite è stata, invece, Giulia Blasiotti, atleta di basket in carrozzina per “Amicacci Giulianova”. Si è descritta come una ragazza timida, ma tenace e forte, che, oltre al basket, ha un’altra passione: la musica. È nata con la spina bifida. Nonostante ciò, già da quando aveva 4 anni,  ha praticato il basket in carrozzina. Giulia ha da sempre vissuto la sua disabilità come una cosa normalissima, la cosa più normale di tutte e, tale, deve essere per tutti. Poi ci ha raccontato il suo rapporto con lo sport. Per lei lo sport è una forma di libertà e non di conquista, una forma di espressione. Un modo per esprimere a tutti chi è Giulia Blasiotti.

La terza ospite è stata Giovannella Porzio, una ballerina di danza in carrozzina per l’Associazione “Ballo Anch’io”. Lei è, innanzitutto, una studentessa di lingue ed è prossima alla laurea. Quando era piccola amava andare agli spettacoli. Per lei, i suoi amici e i suoi compagni sono degli angeli. Anche Giovannella, come altri 60 milioni di italiani, è stata bloccata dalla pandemia. Anche lei, come i primi due ospiti, ha espresso un parere sulla sua disabilità. Non ha senso nascondere le disabilità “sotto un tappeto” perché, qualunque esse siano, devono essere mostrate con naturalezza e serenità.

La quarta e ultima ospite è stata Melissa Rado, atleta della Nazionale di basket in carrozzina “Padova Millennium Basket”. Pratica questo sport da quando aveva 10 anni. Ci ha raccontato cosa è per lei lo sport e quanto esso sia importante nella sua vita. Lo sport non ha solo effetti benefici sull’aspetto fisico, ma anche e soprattutto a livello psicologico. È un modo per acquisire maggiore consapevolezza in se stessi, nelle proprie possibilità e potenzialità. Lo sport è diventato il suo stile di vita, improntato ad un duro allenamento tre volte alla settimana ,oltre alla partita. È anche la sua valvola di sfogo. Melissa ci ha anche raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera da cestista in carrozzina. Per lei il canestro più emozionante è stato il primo in Serie A, mentre la partita più faticosa è stata quella disputata tra Italia e Turchia ai mondiali, dove, per necessità, ha dovuto giocare per ben 40 minuti. Melissa ci ha salutati, lasciandoci un’importante lezione di vita: “diverso non significa sbagliato”.

Sono felice di aver avuto l’opportunità di scrivere questo articolo perchè il bilancio di questa esperienza è stato molto positivo: i ragazzi hanno conosciuto dei veri e propri modelli di comportamento da seguire. Ragazzi che, a causa delle loro disabilità, non hanno potuto avere una vita come tutti gli altri, hanno trovato nello sport un modo per essere straordinariamente “normali” proprio come tutti gli altri. Sono ragazzi che sono stati spinti a ritrovare la forza per ricominciare a nutrire le loro passioni e i loro sogni. Ragazzi che hanno trasformato un loro punto debole in un proprio punto di forza. Ragazzi che sono caduti ma che hanno trovato lo slancio per rialzarsi. Ragazzi speciali da cui, molti di coloro che si definiscono “normali”, hanno ancora tanto da imparare.

Articolo realizzato a cura di Francesco Livrieri

Luoghi

Sede De Gasperi

Via sant’Elia, 143, Corato

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